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Civico ospedale degli esposti di Chiavari

  • Ente
  • Estremi cronologici: 1816-1874 giugno 30
  • Intestazioni:
    Civico ospedale degli esposti di Chiavari
  • Altre denominazioni: Ospizio degli esposti del Circondario di Chiavari
  • Durante il Regno di Sardegna, Carlo Felice, con le Regie Patenti 15 ottobre 1822 prescrisse "le regole da osservarsi nell'Amministrazione degli Ospizi de' fanciulli esposti", determinando di "far concorrere in gran parte l'Erario nostro a sollievo delle Comuni, sulle quali gravitava per lo addietro tutto il peso del mantenimento dei trovatelli", per cui "a cominciare dal 1° gennaio 1823 la spesa per il mantenimento degli esposti (...) sarà in parte a carico del nostro Erario, ed in parte a carico delle Provincie", specificando all'art. 3 che dalla contribuzione era "esclusa quella di Genova, per la quale è già altrimenti provvisto" e all'art. 19 che "nulla viene innovato al sistema di amministrazione in vigore per l'Ospizio degli Esposti di Genova".
    All'art. 7 prescrisse poi: "In ogni provincia non aggregata ad un'altra, vi sarà per lo meno un'amministrazione particolare degli Ospizi degli esposti. Ove non esista attualmente, ne disimpegneranno le incombenze le Congregazioni di Carità degli Ospedali degli infermi delle città capiluoghi delle provincie": si giunse così ad avere i 5 Ospizi per gli esposti nelle circoscrizioni di Genova, La Spezia, Chiavari, Savona e Albenga.
    Dopo la formazione dello Stato unitario, con la legge 20 marzo 1865, n. 2248, tra i diversi rami di servizio pubblico prima governativi passò alle Provincie la "manutenzione dei maniaci e degli esposti", con il concorso dei Comuni. Ma sostanzialmente fino al 1873 la situazione in Liguria rimase immutata, gli ospedali e gli ospizi per gli esposti continuarono ad avere bilanci in comune, sotto l'amministrazione delle Congregazioni di Carità oppure di Commissioni speciali in cui erano inseriti elementi scelti dal Consiglio provinciale o dai rispettivi Consigli comunali.