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Archivio storico comunale di Zuccarello

  • Complesso di fondi
  • Estremi cronologici: 1300 - 1966
  • Storia archivistica:
    La struttura dell'archivio storico comunale di Zuccarello risente dell'organizzazione che gli è stata data dapprima nel 1959 e poi durante la revisione operata nel 1963 da personale della Prefettura di Savona.
    Il risultato di tale lavoro è stato uno scarno elenco di consistenza privo pertanto di qualsiasi introduzione.
    E' stato strutturato per finche riportanti: numero progressivo delle unità archivistiche, numero di classificazione, oggetto, anno di riferimento, consistenza.
    Spesso, in realtà, la descrizione ripropone errori per quanto concerne la datazione risultanti da una sbrigativa lettura dei numeri (esempio: "3 rovesciato" considerato come "3" e non correttamente come "4") oppure nella suddivisione delle serie. Talvolta spezzoni di serie sono stati considerati come serie a se stanti poiché non è apparso evidente il fatto che queste erano andate smembrate in precedenza durante traslochi del materiale documentario -o per altre vicende che hanno coinvolto l'archivio- e dei quali purtroppo non siamo più a conoscenza.
    Il lavoro risultava essere quindi inattendibile anche perché compilato dopo un'analisi superficiale dei pezzi e senza aprire le filze o consultare i registri, ma affidandosi ad altri inventari precedenti, riproducendone fraintendimenti ed imprecisioni.
    Con il presente inventario si è inteso, oltre ad aggiornare la descrizione dell'archivio storico, anche correggere, laddove appariva necessario, errori di datazione e di trascrizione prendendo invece in considerazione gli elementi validi di quello strumento.
    Sono stati utilizzati la segnatura, citata nel presente inventario come "segnatura precedente" e l'impianto generale della suddivisione in serie. Le serie precedenti sono state mantenute, tranne due (accorpate in altrettante) e sono state create nuove serie per inserire quelle unità che venivano presentate nell'elenco di consistenza alla fine, in casuale sequenza e senza serie di appartenenza.
    Il complesso dei documenti ha subito nei secoli lievi rimaneggiamenti che tuttavia non è possibile ricostruire per la mancanza di strumenti di corredo antecedenti al XX° secolo.
    Nella fase di inventariazione sono state create serie ex novo contenenti unità archivistiche o piccoli gruppi di unità mai descritti in precedenza o descritti senza essere inseriti in una serie. Tali serie, talvolta costituite da uno solo o da pochi pezzi, sono state distribuite nelle corrette sezioni cronologiche.
    Nel presente inventario permane ancora la segnalazione dei pezzi presenti nell'ultimo elenco di consistenza ed adesso non reperibili poiché è possibile che tali lacune vengano colmate durante eventuali lavori che interesseranno l'archivio in seguito.
    La segnatura definitiva delle schede unità con l'utilizzo di un codice alfanumerico, risponde all'esigenza di mantenere le serie "aperte" per eventuali inserimenti successivi.
    La segnatura provvisoria, invece, equivale al numero di unità archivistiche schedate essendo stata inserita progressivamente con la creazione delle schede unità.
    E' da segnalare che nella descrizione delle schede produttore è stato necessario chiamare "enti" anche i soggetti produttori di antico regime in quanto non c'è possibilità di creare nuovi termini più adatti o di non optare per nessuno. Sono presenti soltanto le diciture "ente", "persona" e "famiglia". Altrettanto dicasi per le schede della bibliografia dove compaiono solamente le diciture "monografia", "articolo di rivista" e "fonte normativa".
    Ciascun soggetto produttore ha dato origine ad un fondo e pertanto ogni soggetto produttore si lega ad un omonimo fondo.
    Per quanto concerne lo stato di conservazione, sono già state sottoposte a restauro la serie delle pergamene e molti registri della serie criminale. Il restauro è tuttora in corso. In nota alle schede unità, inoltre, sono state segnalate le unità archivistiche che presentano abrasioni, macchie o lacerazioni affinché siano prese in esame ed eventualmente, se sarà ritenuto possibile, siano anch'esse restaurate.
  • Contenuto:
    Antico regime (1300 - 1797)
    La parte antica riguarda l'arco temporale dal 1300 al 1797 e consente di avere dati significativi quasi esclusivamente sull'amministrazione della giustizia sia criminale che civile e sui vari organi preposti a gestire le cause, essendo pervenuta una grande quantità di documentazione giudiziaria, ma scarso materiale documentario di tipo amministrativo. Per questo motivo si conoscono le figure amministrative soltanto di sfuggita.
    Forniscono poche indicazioni principalmente le pergamene in cui sono soltanto citati gli amministratori per cause o concessioni e n.3 registri in pergamena riguardanti deliberazioni e determinazioni del parlamento degli uomini della comunità di Zuccarello, databili dal 1678 al 1795.
    In questi ultimi i singoli fogli si aprono con la data e la frase "congregatum et adunatum fuit generale parlamentum in loco solito" oppure viene descritto il luogo dell'assemblea se diverso rispetto alla consuetudine. Segue poi il testo del provvedimento e il nome e la carica delle autorità: consoli e sindaco (si trovano sempre); in taluni casi, più o meno frequentemente, censori, maestrale, estimatori, conservatori di sanità, procuratori dei poveri, cognitori, minor consiglio, cancelliere.
    Inoltre la figura del sindaco si trova nella serie "Conti", nei quinternetti delle spese del sindaco Nicolò Richero (1733 - 1734) e delle spese del sindaco Antonio Mestura (1744 - 1754), quinternetti di debiti e spese della comunità.
    Nello statuto non si approfondisce l'argomento delle autorità comunali, le modalità di elezione ed i loro compiti. Si sa soltanto che ogni anno erano eletti due sindaci, uno per Zuccarello e uno per Castelvecchio e che ciò fu stabilito nel 1346, al tempo dei Del Carretto.
    La documentazione di antico regime comprende la "parte" pergamene, le serie del periodo del marchesato di Zuccarello soggetto a Genova (1449 - 1633) nonchè il periodo dell'effettiva dominazione genovese iniziata nel 1633, anno in cui Genova riuscì ad acquistare l'ultimo quarto del marchesato e ad insediarvi un Commissario, rappresentante del governo centrale in loco ed amministratore della giustizia in qualità di capo della Curia civile e criminale di Zuccarello.
    Tale situazione perdurò fino al 1797, anno della fine della Repubblica Aristocratica Genovese.
    Nello specifico si tratta di:
    - atti civili e criminali della Curia avente sede in Zuccarello e presieduta dal Commissario genovese, i più consistenti in termini di quantità i quali, oltre a portare a conoscenza la tipologia delle cause trattate, sono fortemnente connotati dallo stretto rapporto tra rappresentante del governo genovese e magistrature centrali della repubblica, comprendendo spesso anche carteggio tra le due parti;
    - atti civili dei consoli, facenti parte anch'essi della Curia suddetta i quali si occupavano delle cause di lieve entità (vedi scheda soggetto produttore),
    - atti dei podestà di Bardineto ed Arnasco che venivano delegati dal Commissario per dirimere le cause civili e criminali nel proprio ambito territoriale (vedi scheda soggetto produttore), nelle ville facenti parte dello stesso marchesato.
    Ci sono inoltre atti della Comunità quali deliberazioni, catasto, contabilità.
    Non è sembrato opportuno, dal punto di vista archivistico, creare una cesura tra il periodo del marchesato soggetto a Genova ed il periodo di Zuccarello facente parte della Repubblica genovese in quanto le serie archivistiche non presentano in alcun modo discontinuità.
    A parte sono presenti le pergamene di epoca clavesanica, carrettesca e del marchesato di Zuccarello soggetto a Genova, con documento in copia dell'atto di nascita del borgo.
    Le serie sono omogenee e nettamente definite anche visivamente trattandosi in gran parte di filze (civili e criminali) e di registri (civili e criminali) in materiale membranaceo.
    Soltanto quelle presenti nell'elenco di consistenza del 1963 e denominate "Liber criminalium" e "Liber civilium" presentano dubbi circa la loro autenticità tenuto conto dell'esiguo numero di pezzi che le compongono ed anche dell'esistenza delle serie dei registri "Registri criminali" e "Registri civili" con stessa tipologia di documenti.
    Si è provveduto pertanto ad inserire rispettivemente in "Registri criminali" e "Registri civili" le unità delle serie "Liber criminalium" e "Liber civilium", visto anche il fatto che esse vanno ad inserirsi in lacune cronologiche. Ciò avvalora ulteriormente la tesi che si trattasse di spezzoni. In nota, in ogni caso, si è mantenuta l'indicazione di questa precedente suddivisione.
    Analogamente è stato reperito un registro tenuto separato rispetto alla serie di cui fa parte, forse a seguito di una consultazione e poi mai ricollocato il quale non compariva nell'elenco di consistenza del 1963.
    E' stato schedato e inserito nella serie dei "Registri criminali" come sembrava logico, segnalando in nota tale integrazione. Si tratta di quello datato 1705 - 1706, 1712.
    Il fatto che l'archivio sia stato rimaneggiato più volte nei secoli è dimostrato anche dall'intrecciarsi ed il sovrapporsi sul frontespizio di uno stesso pezzo di vari numeri di classificazione. Per questo motivo è difficile stabilire la segnatura originaria. Il numero di classificazione originario presente nelle schede unità dell'attuale inventario si riferisce all'elenco di consistenza del 1963. E', in questo caso, il numero di classificazione precedente.
    La continuità cronologica è mantenuta in linea di massima. Sono presenti sporadiche lacune di breve durata a seguito dello smarrimento di poche unità avvenuto durante qualcuno dei traslochi subiti dall'archivio prima di ricevere l'attuale sistemazione.

    Per quanto concerne la parte relativamente più recente, seguono, in ordine cronologico:
    - la sezione cronologica "Repubblica Ligure" in cui si trovano unità residue delle serie presenti in antico regime, indice di una certa continuità nella tenuta delle carte. Le filze ed i registri qui presenti non sono più redatti dal Commissario, ma dall'Ufficio cantonale e presentano la stessa struttura dei precedenti;
    - la sezione cronologica "Impero francese" con lettere in arrivo e copialettere della corrispondenza tra autorità locali ed esterne, istruzioni ai "maires" relative all'amministrazione e uno spezzone della serie stato civile napoleonico;
    - le sezioni cronologiche "Regno di Sardegna", "Regno d'Italia" e "Repubblica Italiana", ciscuna con le proprie serie e sottoserie.
    Dal 1898 viene introdotta la classificazione dei documenti mediante il titolario comunale, prescritto dalla circolare ministeriale del 1° Marzo 1897 n.17100 - 2897, nota come "Circolare Astengo" per cui è presente da quella data il carteggio organizzato in n.15 categorie e relative classi.
    La serie in questione, "Carteggio per categorie", è percorsa da una suddivisione cronologica fondamentale. Una prima parte di cartelle riguarda principalmente il periodo dal 1898 - 1949 o 1962. Ciascuna di esse contiene fascicoli relativi agli affari inquadrabili in una sola categoria (solo nel caso delle catt. XIII e XIV entrambe si trovano nella stessa busta).
    La seconda parte concerne gli anni 1950 - 1961 o 1950 - 1962 con materiale documentario ordinato nella stessa maniera degli anni precedenti. Soltanto in pochi casi le cartelle riguardano argomenti specifici (cantiere, strade e boschi) ed anche in questi casi é presente sulla copertina l'indicazione della categoria alla quale appartengono (catt., X ed XI) e gli anni di riferimento.
    La documentazione successiva (1963 - 1966) è ordinata diversamente. Le prime due buste riguardano il 1963 e contengono rispettivamente fascicoli relativi alle categorie dalla I alla VIII e dalla IX alla XV. Analoga suddivisione presentano quelle datate 1964 e 1965, mentre l'anno 1966 presenta tutte le categorie in una busta.
    Tale sistemazione è stata rispettata nella redazione del presente inventario, visto che questo è l'ordinamento originario e viste anche le oggettive difficoltà di scorporamento dei fascicoli per organizzarli secondo un ordine differente.
    Tale sistemazione è stata mantenuta nonostante talvolta queste unità fuoriescano dalla sezione cronologica di appartenenza in quanto a datazione a causa del fatto che abbracciano archi cronologici lunghi.
    L'adozione del sistema "a serie aperta" che ha determinato una netta distinzione delle carte anteriori e posteriori al 1949/1962 è forse stata determinata da un'operazione di riordino svolta negli anni immediatamente successivi a tali date oppure in occasione della redazione dell'unico elenco di consistenza a disposizione.
    La collocazione dei fascicoli di tutte le categorie raggruppati per anno, ossia il sistema "a serie chiusa", è stato adottato solamente negli anni citati ed è stato abbandonato successivamente al 1966, come si può notare osservando le cartelle dell'archivio di deposito.
  • Redazione e revisione:
    Bovani Iolanda, 16/10/2006, Inventariazione