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Ditta Benedetto e Flaminio Formiggini (1770-1790), Modena

  • Ente
  • Estremi cronologici: 1770-1791
  • Intestazioni:
    Ditta Benedetto e Flaminio Formiggini (1770-1790), Modena
  • Altre denominazioni: Ditta Benedetto e Flaminio Formiggini
  • Inizialmente composta dai fratelli Benedetto, Emanuele e Flaminio, figli di Laudadio Formiggini, nel 1770, dopo la divisione dell'eredità paterna, la Ditta acquisì una parte dell'Oratorio di famiglia che era rimasto di proprietà formale del cugino Isacco, figlio di Moisè, con lo scopo di trasmetterlo agli eredi.


    Venuto a mancare, nel 1775, Emanuele Formiggini, fu Anna, la figlia avuta da Ziffera Norsa, ad ereditare l'intero patrimonio paterno.
    Furono tutori della giovane Anna prima lo zio Benedetto, quindi alla sua morte (1777), lo zio superstite Flaminio ed il nipote maggiore Moisè.
    Anna Formiggini, in quanto donna, non poteva rientare nella tradizionale gestione del patrimonio famigliare, che rimase saldamente nelle mani degli uomini;essendo però erede del padre ed aveva diritto ad entrare in possesso della propria quota attraverso la costituzione della dote.
    Gli zii quindi prima ne assunsero la tutela e poi la liquidarono della sua parte, ridividendosi contestualmente il negozio di gioie, per rimanerne gli unici proprietari.
    Mancati i fratelli Benedetto ed Emanuele tra il 1775 e il 1777 (anno in cui la compagnia Covene Hittim si obbligava nei confronti dell'eredità dei due fratelli) la Ditta fu portata avanti dal solo Flaminio e dai nipoti Moisè e Salomone, figli di Benedetto, fino al 1788, quando la società venne formalizzata con una scrittura, mantenendo però la medesima denominazionedi "Ditta Benedetto e Flaminio Formiggini".