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Ospizio per l'infanzia abbandonata di Chiavari

  • Ente
  • Estremi cronologici: 1874 luglio 1 - 1927 settembre 28
  • Intestazioni:
    Ospizio per l'infanzia abbandonata di Chiavari
  • Il 12 novembre 1869 il Consiglio provinciale di Genova aveva deliberato di riorganizzare le amministrazioni degli ospizi per gli esposti attraverso l'abolizione della ruota per l'ammissione degli infanti, che si trovava presso ognuno degli istituti delle cinque circoscrizioni (con l'aggiunta di una ruota a Sarzana). Con questo obiettivo fu eletta un'apposita commissione con l'incarico di studiare e proporre un progetto di Statuto organico, che venne ultimato il 1° gennaio 1873 e, dopo l'approvazione della Deputazione provinciale, fu sottoposto all'autenticazione sovrana, accordata col Regio Decreto 8 giugno 1873.
    Gli ospizi degli esposti di Genova, Albenga, Chiavari, Savona e La Spezia dovevano distaccarsi dalle amministrazioni degli Ospedali locali e quindi essere governati da amministrazioni proprie, da eleggersi da parte del Consiglio provinciale.
    L'eliminazione della ruota e del meccanismo dell' "esposizione", già adottati presso altre Provincie del Regno (dal 1867 a Ferrara, 1868 a Milano e Como, 1869 a Torino, ecc.), erano intesi ad evitare che l'anonimato garantito da tale procedura permettesse a genitori legittimi di abbandonare i propri figli come fossero stati illegittimi, costituendo per la società un aggravio di costi di mantenimento nonché un esempio fortemente diseducativo. Infatti, come riporta un foglio informativo della Deputazione Provinciale "l'esperienza non tardò a dimostrare che la carità legale dovea restringersi nei limiti della pretta necessità; che la soverchia facilitazione data al ricovero ed il segreto della ruota costituivano un permanente incoraggiamento alla moltiplicazione ed all'abbandono del misero trovatello; che infine il segreto della ruota era mezzo ai genitori spietati per l'abbandono dei figli legittimi".
    Negli Ospizi per l'infanzia abbandonata (e non più Ospizi degli esposti) dal 1874 in poi potevano essere accolti soltanto bambini che venissero presentati presso un apposito ufficio da persone il cui nominativo veniva registrato nel verbale di esposizione ed accettazione:"l'abolizione della ruota non è l'abolizione del ricovero degli esposti, il cui servizio, colla recente organizzazione, sarà anzi grandemente migliorato, è solo il modo di ammissione del trovatello nell'Ospizio che si vuol modificare, sostituendovi un mezzo più razionale e più giusto ..."
    Il ricovero veniva garantito agli "infanti illegittimi, abbandonati o reietti", a quelli legittimi che si trovassero in speciali condizioni, ed anche eventualmente in forma estensiva a tutti i bambini in via provvisoria e dietro rimborso delle spese sostenute dall'ospizio per il mantenimento.
    L'istituto era organizzato con una balieria interna dove i bambini appena ammessi potessero essere allattati, ma non era attrezzato come un vero e proprio orfanotrofio per il loro allevamento e la loro educazione stanziale: la finalità dell'Ospizio per l'infanzia abbandonata era quella di affidare quanto prima i bambini a degli allevatori esterni, possibilmente di campagna, che dietro la corresponsione di compensi periodici potessero prendersi cura degli orfani fino al raggiungimento dei 12 anni.
    Le intenzioni della Deputazione provinciale erano quelle di svolgere opera di informazione presso le popolazioni dell'entroterra per incentivarle all'affido: "I nuovi regolamenti hanno migliorato la condizione degli allevatori, aumentando la tariffa dei baliatici, e dando loro dei premi per il buono allevamento, cosa non sempre praticata altrove. E' necessario che il Contadino conosca come, allevando un trovatello, esso, mentre adempie un'opera di Cristiana Carità, può ritrarne un utile conveniente, poiché, oltre ai salarii ed ai premii che gli verranno pagati dall'Ospizio, può trovare nell'Esposto da esso allevato, una persona riconoscente che lo sollevi dalle sue fatiche; al qual uopo non sarà inopportuno di notare la nuova disposizione sancita dallo Statuto Organico, che cioé, salvo il caso di speciali convenzioni, i balii e le balie, che manterranno convenientemente l'esposto minorenne oltre il 12° anno compito, non saranno tenuti a retribuirlo del lavoro per esso prestato".
    Al compimento del 12° anno il bambino cessava infatti di essere in carico all'istituto (anche se questo manteneva la propria autorità tutoria fino al 21° anno) e, se di sana costituzione, poteva rimanere nella famiglia adottiva e contribuire al suo mantenimento col proprio lavoro, dopo aver superato un esame in cui dimostrava di essere in grado di leggere e scrivere, conseguendo il cosiddetto "premio di istruzione e collocamento definitivo".
    La sorveglianza dei bambini dati ad allevatori esterni, oltre ad essere esercitata dalle Commissioni Amministrative degli Ospizi circondariali, si doveva affidare ad appositi Comitati di patronato locali da istituirsi nei comuni dove si collocavano a balia gli infanti.
    Sulla base delle disposizioni emanate nel 1874 dalla Deputazione provinciale, era prevista l'istituzione dei comitati di Bargagli, Borzonasca, Canepa, Carasco, Casarza, Castiglione Chiavarese, Carro, Cicagna, Cogorno, Favale, Godano, Lavagna, Maissana, Masone, Mezzanego, Moneglia, Moconesi, Montoggio, Ne, Neirone, Rapallo, Recco, San Colombano, Savignone, Sestri Levante, Tribogna, Uscio, Varese Ligure, Voltri e Zignago.
    Le Commissioni Amministrative degli ospizi erano composte di 5 membri eletti dal Consiglio provinciale: un presidente, un vicepresidente e tre consiglieri.
    Con l'entrata in vigore del Regio decreto legge 8 maggio 1927 n. 798 "Norme sull'assistenza degli illegittimi, abbandonati o esposti all'abbandono", la Commissione amministratrice dell'Ospizio per l'infanzia abbandonata di Chiavari rassegna le proprie dimissioni in vista dell'assunzione diretta da parte della Provincia di Genova dell'amministrazione dell'Ospizio del Circondario di Chiavari. L'ultimo verbale di seduta è del 13 agosto 1927.
    Successivamente, con delibera n. 8066 del 28-09-1927, viene soppresso l'Ospizio per l'assistenza all'infanzia abbandonata di Chiavari, che diventa una semplice "Sala di Ricezione" subordinata all'amministrazione del Brefotrofio provinciale di Genova.