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Museo Nazionale di Villa Giulia - Roma

  • Fondo
  • Estremi cronologici: 1869-1971
  • Consistenza: 548
  • Storia archivistica:
    L'archivio storico della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria, di cui il fondo preso in esame costituisce una parte rilevante - attualmente conservato presso la sede dell'istituto, in Piazza Giordano Bruno - è il risultato dell'accorpamento di complessi documentari che sono stati conservati in passato in luoghi diversi, fisicamente anche piuttosto distanti tra di loro. Il frazionamento e la disgregazione a cui è stato sottoposto il materiale documentario, che ha peraltro subito nel tempo vari spostamenti dovuti ai molteplici cambi di sede dell'istituto (operati in seguito al terremoto del 1997), ha di fatto rinviato l'effettuazione di un riordinamento organico complessivo dello stesso, che è stato ultimato solo di recente.
    La lunga e complessa operazione di accorpamento di tutto il materiale documentario disperso nelle varie sedi periferiche dell'ente, e in locali diversi della stessa sede centrale, ha preso il via nel mese di novembre del 2001, in occasione della prima ricognizione effettuata dal responsabile dell'Archivio Storico, Dott. Stefano Branda, all'interno dell' ex "Archivio Fotografico", dove sono stati rinvenuti, all'interno di quattro contenitori metallici, completamente privi di alcuna indicazione sul loro contenuto, una notevole quantità di documenti. In questa occasione è stato redatto un primo sommario elenco del materiale che, rispettando l'ordine dei cassetti di rinvenimento, fornisce una prima indicazione di massima sul contenuto delle carte in essi raccolte, databili tra la seconda metà dell'800 e i primi anni del Novecento, relative ai Musei Civici di Perugia. Il materiale, immediatamente rivelatosi di notevole interesse scientifico, si presentava in uno stato piuttosto disordinato e lacunoso, come suggerito dalla non esatta corrispondenza tra quanto indicato nelle cartelle e i documenti effettivamente conservati al loro interno.
    Segue, a breve distanza di tempo, nell'agosto del 2002, una seconda ricognizione, effettuata presso i magazzini della Soprintendenza siti in loc. Palazzone, in occasione della quale sono state recuperate un quantitativo considerevole di carte contenute all'interno di altrettante cassette, le quali vennero trasportate presso la sede centrale dell'istituto. Viene in questa occasione stilato dal Dott. Stefano Branda un ulteriore elenco del materiale recuperato, contenente sia fascicoli relativi al fondo dei Musei Civici, ad integrazione del materiale rinvenuto l'anno precedente nei locali dell'ex "Archivio Fotografico", sia fascicoli relativi ai fondi della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale a Roma e della Soprintendenza Archeologica della Toscana a Firenze.
    Un ulteriore nucleo di materiali documentari si aggiunge al precedente in occasione di una ricognizione effettuata nel mese di aprile 2004 nei magazzini del Museo Archeologico Nazionale di Spoleto dal personale in servizio, in occasione della quale vengono rinvenuti documenti pertinenti all'attività dell'Ispettorato Archeologico di Spoleto, competente sul territorio umbro posto alla sinistra del Tevere negli anni compresi dal 1949 al 1964. Un secondo consistente lotto di materiali provenienti dallo stesso fondo viene fatto pervenire alla sede centrale di Perugia solo nell'anno 2011, ad ulteriore e definitiva integrazione del materiale precedentemente recuperato.
    Una volta riunito in un unico locale tutto il materiale prodotto nel periodo precedente l'istituzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria, avvenuta nel 1964, vale a dire quindi in epoca precedente agli ultimi quaranta anni, il Dott. Stefano Branda ha proceduto nelle attività di riordinamento e inventariazione dei fondi conservati presso l'archivio storico dell'ente.
    Il lavoro di redazione degli inventari con il software Sesamo 4.1 è stato condotto - dal 2007 al 2011 -, dalla D.ssa Gabriella Sabatini, e successivamente ripreso e ultimato dalla sottoscritta nei mesi autunnali del 2013, sotto la supervisione scientifica del Dott. Stefano Branda, che ha curato anche la redazione degli indici, avvalendosi della collaborazione della Dott.ssa Lucia Conte, nei mesi estivi del 2012.
    Nei primi mesi del 2014 gli inventari redatti saranno pubblicati nel portale del SIUSA all'interno della sezione dedicata agli "Archivi dell'Umbria" e visualizzabili nella ulteriore sezione ospitante gli "Inventari on Line", a cui si potrà avere accesso anche dal sito della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbra, curato dal Dott. Marco Saioni - in qualità di funzionario responsabile della comunicazione -, tramite un apposito link cliccabile dalla pagina di presentazione dell'archivio storico dell'ente.
  • Contenuto:
    Il fondo del Museo Nazionale di Villa Giulia è costituito da 548 unità archivistiche (fascicoli), cronologicamente comprese tra il 1869 e il 1971. E' da tener presente che la massima parte della documentazione archivistica parte intorno al 1910, anno in cui il Museo Nazionale di Villa Giulia e Ufficio degli Scavi dell'Etruria suburbana e dell'Umbria alla sinistra del Tevere, con sede a Roma, entrò nel pieno delle sue funzioni per quanto concerne il territorio umbro alla sinistra del Tevere. All'interno del fondo è conservato anche il materiale prodotto a partire dal 1939 dallla Soprintendenza alle Antichità delle Marche, con sede ad Ancona, e a partire dal 1949 dall'Ispettorato Archeologico per l'Umbria di Spoleto, che assunse le competenze di tutela archeologica sul territorio umbro alla sinistra del Tevere e fu attivo fino all'istituzione della Soprintendenza alle Antichità dell'Umbria, con sede a Perugia, avvenuta nel 1964.
    Dal raffronto con i precedenti inventari cartacei non risultano esservi perdite di rilievo, che sono limitate a qualche fascicolo di cui non si ha notizia.

    M. Saioni (a cura di), Appunti d'artista. L'inventario dei Musei Civici di Perugia compilato da Walter Briziarelli, Perugia 2003, p. VII.
    I. Bratti, Forma Urbis Perusiae, Perugia 2007.
  • Criteri di ordinamento:
    Con l'intervento portato avanti a partire dal 2007 si è scelto di procedere senza stravolgere l'ordinamento originario delle carte, che sono state inserite all'interno di una apposita banca dati mediante l'utilizzo del software archivistico Sesamo 4.1. Nell'inserimento delle serie si è infatti rispettato l'originario ordinamento topografico, in senso alfabetico per province, che risulta più funzionale alla ricerca archeologica rispetto a quello tradizionale, di tipo cronologico. I fascicoli all'interno delle serie sono stati inseriti invece secondo la posizione da essi occupata negli inventari cartacei preesistenti. La scelta della denominazione del fondo è stata operata sulla base della considerazione dell'assoluta prevalenza del materiale documentario pervenuto dal Museo Nazionale di Villa Giulia rispetto a quello degli altri due istituti.
  • Redazione e revisione:
    Castrianni Laura, 01/10/2013, Inventariazione / Sabatini Gabriella, 01/10/2013, Inventariazione / Branda Stefano, 01/10/2013, Riordinamento e inventariazione