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Accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia

  • Fondo
  • Estremi cronologici: 1781 - 2003
  • Consistenza: 705
  • Storia archivistica:
    L'archivio dell'Accademia di belle arti di Perugia, attualmente conservato in un ampio vano dell'Istituto, che ha la propria sede in Piazza S. Francesco al Prato, ha subìto nel tempo vari spostamenti dovuti ai molteplici cambi di sede dell'Istituto medesimo. Tali trasferimenti non hanno certo migliorato la situazione complessiva del materiale documentario, per il quale è mancato un riordinamento organico complessivo praticamente fino ai giorni nostri.
    Il primo riferimento esplicito all'archivio dell'Accademia risale al 1839, anno in cui fu redatto un inventario di tutte le carte prodotte dall'Istituto a partire dal 1790, responsabile delle quali era in quel periodo il segretario dell'Accademia Alessandro Ferroni (1). Nel suddetto inventario sono stati descritti, anche se nella maggior parte dei casi la datazione è stata omessa, la corrispondenza dell'Accademia, condizionata in 12 buste, i verbali delle deliberazioni del Consiglio accademico, le cosiddette "patenti" degli accademici di merito e d'onore conferite dal Consiglio, i registri dei "concorsi" e delle iscrizioni ai corsi accademici, i registri contabili e i giustificativi della contabilità, gli inventari degli oggetti d'arte posseduti e il registro dei donativi, il catalogo dei libri, un contenitore con i sigilli dell'Accademia, infine molto materiale a stampa quale discorsi accademici, testi in cui sono descritte opere d'arte e disegni. Vi sono comprese anche alcune "posizioni", ovvero fascicoli che, con ogni probabilità, era più conveniente per il Consiglio accademico tenere sottomano, per una trattazione molto prolungata della pratica, piuttosto che inserirli nel carteggio amministrativo: trattasi, nella fattispecie, di "una posizione contenente alcuni affari della Communità e Delegazione", dei reclami mossi dal cardinal camerlengo e di non meglio specificati "carteggi artistici".
    In epoca postunitaria, stante la difficoltà di reperimento delle pratiche, si volle provvedere alla sistemazione dell'archivio accademico, per parte del segretario aggiunto Giovanni Camilletti "riordinando tutte le varie carte, posizioni ecc. partendo dal 1820 fino all'epoca presente, redigendo un protocollo, un indice, l'albo degli accademici di merito e di onore e tutt'altro relativo. Che il medesimo procede a tali indispensabili operazioni presso il desiderio esternatogli dalla maggioranza del consiglio stesso pel motivo che si rendeva impossibile di rintracciare con qualche sollecitudine tutto ciò che all'occorrenza interessava avere sott'occhio stante il disordine con cui trovavansi le molteplici carte, non esistendo in antecedenza ne una rubricella ne altro da porre in grado di eseguire un pronto riscontro". A Camilletti fu accordata una modesta somma a rimborso delle spese sostenute (2).
    Nel 1878 "fu data partecipazione al Consiglio stesso del trascurato adempimento dei suoi doveri [di Giuseppe Soli, commesso di segreteria] e veniva segnalato come in causa di questo fatto la copia dei verbali di adunanza, le matrici dei mandati, il protocollo ed altri incombenti propri del detto ufficio si trovavano in condizioni per nulla regolari e moltissimo arretrate". Il consiglio deliberò di assegnare il termine perentorio del mese di maggio "per porre in pienissima regola tutti gli atti di segreteria e compiere i lavori arretrati" (3). Ma nella seduta del 26 luglio 1879 il Soli, accusato di negligenza, venne esonerato (4).
    Pochi anni dopo il Consiglio accademico assegnò una gratificazione, in aggiunta a quanto già percepito dal "maestro della scuola notturna" Angelo Lupattelli, di altre lire 30 "in compenso definitivo dell'opera prestata assai efficacemente nel riordinamento dell'archivio e della biblioteca" (5).
    Nel 1922, pertanto molti anni dopo che l'ex complesso conventuale di S. Francesco al Prato fu destinato a sede dell'Accademia (1901), su proposta del vicepresidente Alberto Iraci e del conservatore Alberto Luchetti fu deciso di trasferire l'archivio nelle aule adibite all'insegnamento di Storia dell'arte per dare alle carte una sistemazione più conveniente (6). Tuttavia, l'incarico della sistemazione dell'archivio venne affidato solo nel 1935 al professor Lanciotto Lancetti con una gratificazione di lire 1000 "da corrispondersi, secondo le circostanze, in più rate" (7).
    Risale agli anni del secondo conflitto mondiale una prima ricognizione complessiva del materiale documentario, fino ad allora prodotto dall'Accademia, effettuata probabilmente da un dipendente dell'Istituto (8). L'intento del lavoro di cui sopra, è bene sottolinearlo, non era quello di riordinare il tutto né, tantomeno, di redigere uno strumento di corredo archivistico, modernamente inteso, ma unicamente quello di fornire una descrizione delle carte così come queste pervennero, dando tutte le informazioni possibili circa la collocazione fisica delle stesse (sezione e fila) ed evidenziandone talune, fra quelle ritenute più importanti o più interessanti, per facilitarne il reperimento. Nella premessa a tale lavoro, infatti, è specificato che "Mentre l'attuale Economo-Archivista Cav. Titi ha provveduto a fornire i cartoni moderni di un Indice-Sommario per ognuno, mancava, per la parte vecchia, tale utile sussidio. Ne abbiamo quindi eseguita la compilazione e, per una più facile ricerca, oltre che per la più concisa nomenclatura topografica di richiamo, applicammo i numeri arabi ad ogni cartone, volume, fascicolo, incarto o rotolo" (9). Più oltre, a proposito di un faldone della serie Carteggio amministrativo, è scritto che il medesimo è "Interessante per i molti autografi di personaggi illustri. Un certo numero è stato estratto (contrassegnandone la segnatura) a dimostrare l'importanza che potrebbe avere la raccolta completa da farsi con criteri più moderni. Gli autografi più recenti sono in gran parte mancanti del timbro Accademico e vanno perciò timbrati (...) L'Amministrazione abbisognava, quindi, di un Catalogo che ne consentisse la più facile ed immediata consultazione, mentre voleva mettere in doverosa evidenza la parte storica dell'antica e gloriosa Accademia, le sue memorie più luminose, gli autografi di artisti ed uomini illustri che con essa ebbero rapporti".
    Nel contesto della ricognizione di cui sopra si ritenne opportuno dare un differente sistemazione "a questa parte dell'archivio [quella cioè comprendente le carte più antiche], a miglior protezione dalle eventuali offese di guerra, [che] ponemmo in basso, direttamente sull'impiantito (...) Come accennato, lasciammo molta parte della suppellettile archivistica alla sua vecchia collocazione. È questa la ragione per cui nello schema dell'Inventario non appare una continuità numerica topografica né uno sviluppo successivo nella cronologia. Abbiamo così risparmiato nuove spese di scaffalatura e spostamenti sempre dannosi per chi, addetto all'Archivio, ne conosce ormai da un ventennio, la vecchia fisonomia (sic). E, in pari tempo, dando un Inventario topografico della struttura antica d'Archivio, abbiamo voluto unirne uno cronologico che lo completi agli effetti della ricerca storica".
    Nel 1981 l'archivio storico dell'Accademia, per la prima volta, fu riordinato. Il merito dell'impresa va tributato alla dottoressa Fedora Boco, attuale coadiutrice del conservatore dei beni dell'Istituto, la quale procedette per prima cosa all'accorpamento, in un unico locale, di tutte le carte prodotte dall'Ente anteriormente all'ultimo quarantennio, al fine di costituire la cosiddetta "separata sezione d'archivio" da riordinare e inventariare (10). Nella premessa all'inventario si legge che l'archivio storico dell'Accademia comprende carte prodotte tra la fine del XVIII secolo e il 1940 circa, mentre quelle precedenti, redatte dalla fine del XVI secolo, si trovavano unite alle carte dell'archivio storico comunale di Perugia (11). La dottoressa Boco, sempre nella premessa, mette in evidenza che unicamente due serie archivistiche, denominate Atti ed Esercizi, "contengono atti ordinati cronologicamente e di contenuto omogeneo", mentre "per la restante parte d'Archivio si è trovata qualche perplessità nel dividere il materiale storico in serie". A riprova di ciò, si porta l'esempio della serie archivistica denominata Corrispondenze diverse la quale è costituita da "lettere di personaggi illustri che hanno avuto, in anni diversi, relazione con l'Accademia e sono ordinate alfabeticamente": se questo, aggiunge la Boco, può "anche andare bene ai fini pratici di una facile ed immediata consultazione qualora venga richiesto l'autografo di un personaggio illustre, non bisogna però dimenticare che queste carte, il più delle volte, sono state per comodità estratte dagli Atti per formare una sezione a parte" (12). In ordine al metodo operativo adottato, nella parte conclusiva della premessa all'inventario sta scritto che "il lavoro si è limitato alla schedatura del materiale storico così come è stato trovato, senza operare spostamenti interni".
    Il lavoro di Fedora Boco comprende nell'ordine le seguenti tipologie documentarie: Protocolli, Verbali del Consiglio e del Corpo accademico, A-B-C, Tit. 1-19, Atti, Registri e ruoli d'iscrizione, Rubricelle, Corrispondenze diverse, Esercizi, Registri di contabilità, Inventari ed elenchi diversi; non comprende la descrizione delle serie archivistiche afferenti alla "Scuola di disegno professionale" e quella dei complessi documentari aggregati, costituiti da due nuclei di carte donate all'Accademia nel 1999 e nel 2001 (13).
    L'archivio dell'Accademia di belle arti di Perugia venne dichiarato di notevole interesse storico con provvedimento del soprintendente archivistico per l'Umbria del 24 febbraio 1992.

    (1) "Inventario di tutti gli oggetti che compongono l'Archivio di questa Perugina Accademia di Belle Arti e che si consegnano al prof. Alessandro Ferroni Segretario attuale dell'Accademia suddetta", 15 gennaio 1839. ASABAP, "Carteggio amministrativo", b. 4, fasc. 4.
    (2) ASABAP, "Deliberazioni del Consiglio accademico", reg. 3, c. 53r, 8 ottobre 1862.
    (3) ASABAP, "Deliberazioni del Consiglio accademico", reg. 4, p. 161, n. 3, 23 aprile 1878.
    (4) Ibid., p. 193, 26 luglio 1879.
    (5) Ibid., p. 289, 11 gennaio 1884.
    (6) ASABAP, "Deliberazioni del Consiglio accademico", reg. 9, c. 21v, 1° settembre 1922.
    (7) ASABAP, "Deliberazioni del Consiglio accademico", reg. 17, p. 63, n. 6, 22 giugno 1935.
    (8) La accurata ricerca per venire a conoscenza dell'autore del suddetto lavoro, condotta a tutto campo sull'archivio accademico, ha dato purtroppo esito negativo.
    (9) ASABAP, "Inventario topografico" del carteggio amministrativo, b. 1, fasc. 1.
    (10) Tale disposizione era sancita dalla normativa allora vigente, ovvero dal d. p. r. 1490 del 30 settembre 1963 che all'art. 30, comma c) obbligava gli enti a istituire separate sezioni di archivio per i documenti relativi ad affari esauriti da oltre 40 anni e a redigerne l'inventario.
    (11) Accademia di belle arti "Pietro Vannucci", "Inventario dell'archivio storico", a cura di F. Boco, Perugia, ottobre 1981, dattiloscritto il cui originale è conservato nella Biblioteca dell'Accademia e una copia si trova in Soprintendenza archivistica per l'Umbria, nel fascicolo avente segnatura IX.3.7.
    (12) Quanto sopra ha trovato pienamente conferma nell'ambito dell'ultimo riordinamento dell'archivio dell'Accademia, effettuato negli anni 2007-2008: si è riscontrato infatti che le serie Statuti e Oggetti vari trattati, in particolare, sono costituite da atti e da pratiche estrapolate dal loro contesto originario, ovvero dal Carteggio amministrativo.
    (13) Trattasi delle carte della famiglia Carattoli (Giuseppe, Luigi, Raffaele e Alessandro) e delle carte di Guglielmo Calderini, una sommaria descrizione delle quali è già presente in una nuova versione, anche questa dattiloscritta, dell'inventario redatto da Fedora Boco: l'unico esemplare di tale nuova versione (2001), correntemente utilizzato dagli studiosi che frequentano l'archivio dell'Accademia, è conservato nella Biblioteca dell'Istituto.
  • Contenuto:
    L'archivio dell'Accademia è costituito da 705 pezzi archivistici, 360 registri e 345 buste cronologicamente compresi tra il 1781 e il 1970; le eccezioni posteriori fino al 2003 rispetto al 1970, che rappresenta l'estremo cronologico finale preso in considerazione nel presente lavoro, si spiegano con il protrarsi della trattazione di alcune pratiche afferenti ad una medesima serie.
    La documentazione che si conserva attualmente nell'archivio dell'Accademia data a partire dal 1781. Per quanto riguarda le carte prodotte nella prima fase di vita dell'istituto, nonostante le ricerche effettuate, non è stato possibile reperire notizie.
    In particolare si fa presente che la produzione documentaria è più massiccia successivamente al 1820, cioè dopo la riorganizzazione dell'istituto negli anni della seconda Restaurazione.
    Si specifica che dal presente inventario resta esclusa, naturalmente, la descrizione degli oggetti e delle raccolte d'arte (disegni, dipinti, statue, fotografie ecc.) che, peraltro, sono stati già catalogati a cura della dottoressa Fedora Boco.
    Dal raffronto tra gli inventari risalenti agli anni 1839 e 1841 e l'inventario attuale non risultano perdite documentarie.
    Si fa presente che le serie archivistiche Statuti, Oggetti vari trattati e Carteggio amministrativo, in ordine alle specifiche caratteristiche di ciascuna esposte dettagliatamente nelle rispettive introduzioni, sono risultate senza dubbio le più complesse dell'intero archivio e a tali serie è stata dedicata un'attenzione, se possibile, ancora maggiore rispetto alle altre.
    Per ragioni di completezza, si ritiene opportuno segnalare che, nell'archivio della famiglia Guardabassi conservato presso l'Archivio di Stato di Perugia, è presente una busta contenente corrispondenza inviata a Mariano Guardabassi, in qualità di presidente dell'Accademia perugina di belle arti, con documentazione dal 1946 al 1951. Si veda, a tale proposito, "L'Archivio della famiglia Guardabassi", in «Bollettino della Deputazione di storia patria per l'Umbria», XCVI (1999), pp. 181-182.
  • Criteri di ordinamento:
    Con l'intervento che è stato eseguito negli anni 2007 e 2008, di cui si pubblicano i risultati nel presente volume, si è provveduto al riordinamento e all'inventariazione dell'intero complesso documentario, nonché all'inserimento del relativo inventario su una apposita banca dati mediante l'utilizzo del software archivistico Sesamo 4.1.
    Si è attribuito un diverso ordine alle serie archivistiche, rispetto al precedente inventario e, di conseguenza, alla disposizione fisica della documentazione.
    Il riordinamento dell'archivio dell'Accademia di belle arti di Perugia, eseguito negli anni 2007 e 2008, è stato preceduto dal preliminare studio delle fonti bibliografiche specifiche sulla storia dell'Istituto, integrate e accresciute attraverso la consultazione delle carte dell'archivio considerato, ai fini della ricostruzione delle vicende storico-istituzionali, delle competenze e delle funzioni dell'Ente stesso.
    Per risalire all'originario impianto del complesso documentario, per ricostruire le serie archivistiche e per individuare gli enti che hanno prodotto ogni singolo pezzo descritto in inventario sono state eseguite le operazioni di schedatura e di riordinamento della documentazione rinvenuta, attentamente esaminata. Particolare cura è stata riservata, inoltre, allo studio dell'inventario dell'archivio, redatto a cura della dottoressa Fedora Boco, che era l'unico strumento di corredo finora disponibile.
    In ordine alla disposizione, in inventario, delle serie archivistiche riordinate, sono stati adottati i seguenti criteri: si sono descritte per prime le serie Statuti e deliberazioni degli organi collegiali e monocratici. Seguono le serie che riguardano gli accademici di merito e d'onore, quelle relative ai docenti dell'Accademia, i Repertori e i Protocolli della corrispondenza, le varie tipologie di carteggi. Il successivo nucleo documentario concerne gli studenti dell'Accademia e comprende le serie relative alle iscrizioni, alle matricole e ai registri di classe, ai temi delle prove d'esame, agli esami di abilitazione per l'insegnamento del disegno e ai diplomi e ai certificati rilasciati. Testimoniano l'attività didattica svolta in Accademia anche i due nuclei documentari relativi, il primo, alla Scuola di disegno professionale, il secondo, ai Corsi estivi per cittadini stranieri. Seguono le serie relative al patrimonio dell'Istituto, quali i Donativi e i diversi Inventari. La contabilità dell'Accademia comprende le serie Stati generali di amministrazione, Registri di contabilità, Allegati ai conti consuntivi, Libro matricola e Libro paga degli stipendi del personale. L'inventario si chiude con la descrizione delle carte afferenti alla documentazione aggregata, ovvero la corrispondenza di Giuseppe e Luigi Carattoli e di Guglielmo Calderini.
    In ordine alla descrizione delle singole unità archivistiche, si precisa che sono state riportate le intestazioni originarie dei pezzi, quando rinvenute, il numero delle carte o delle pagine dei registri, lo stato di conservazione, le vecchie segnature ed eventuali integrazioni del contenuto, laddove ciò si sia ritenuto necessario. Quanto alla descrizione dei fascicoli, si specifica che sono stati segnalati gli allegati, sia manoscritti sia a stampa, i registri di natura contabile inseriti nel carteggio e i disegni e le fotografie reperiti a corredo delle pratiche. Quanto ai disegni va precisato che molti di essi, in tempi diversi, sono stati estrapolati dal contesto originario e sono confluiti nelle ricche collezioni d'arte dell'Accademia.

  • Redazione e revisione:
    Angeletti Vittorio, 22/08/2008, riordinamento e inventariazione
  • Bibliografia:
    Guardabassi Mariano, Indice-guida dei monumenti pagani e cristiani... esistenti nella provincia dell'Umbria, Perugia, G. Boncompagni, 1872
    Lupattelli Angelo, Storia della pittura a Perugia, Foligno, Reale Stab. F. Campitelli, 1895
    Santi Francesco, Mostra della pittura dell'800 a Perugia, Perugia, Ed. Grafica, 1951
    Toscano Bruno, Note sul collezionismo dei primitivi umbri, in "Atti del sesto convegno di studi umbri", maggio 1968, Perugia 1970
    Orsini Baldassarre, Guida al forestiere per l'Augusta Città di Perugia, Perugia 1784
    Mariotti Annibale, Lettere pittoriche perugine ossia ragguaglio di alcune Memorie Istoriche riguardanti le arti del Disegno in Perugia al signor Baldassarre Orsini, Perugia 1788
    Orsini Baldassarre, Memorie dei Pittori Perugini del sec. XVIII, Perugia 1806